IL MUSEO ACDB

ALESSANDRIA CITTÀ DELLE BICICLETTE

L’IDEA È DI ELIO TRIFARI

Elio Trifari, già vicedirettore de «La Gazzetta dello Sport» e attuale direttore della Fondazione intitolata a Candido Cannavò, ha avuto l’idea. E quella stessa idea suona come un omaggio, importante e già definitivo, nei confronti del ruolo che la città e la provincia di Alessandria hanno saputo svolgere in un lungo cinquantennio che abbraccia i primi anni della conseguita unità nazionale e arriva fino al primo conflitto mondiale.

LA TERRA DEI CAMPIONISSIMI

Alessandria diventerà poi «la terra dei Campionissimi» nati non per caso in un ambiente in cui la passione per le due ruote ha operato come un efficace e piacevole mezzo di contagio, offrendo un contributo davvero speciale capace di trasformare il ciclismo in uno sport popolare.

DA MOSTRA A MUSEO

Da mostra a museo. il passo è deciso. Il museo permanente Alessandria Città delle Biciclette (AcdB), è un omaggio al ruolo primario che la città e la provincia di Alessandria hanno saputo svolgere per un lungo cinquantennio, nell’età eroica del ciclismo.
AcdB è un luogo della memoria e dell’identità, intorno al quale si stringono le famiglie dei Campioni del passato, dei ciclisti agonisti (ne sono già stati contati circa 200 in un censimento che prosegue) che la provincia di Alessandria ha saputo esprimere da quando sono state inventate le competizioni su strada, prima quelle su pista e poi quelle in linea, quindi lungo un arco di tempo che oramai ha superato il secolo.

STORIA

AcdB racconta la storia della prima bicicletta giunta in Italia nel 1867, per merito dell’eclettico birraio alessandrino Carlo Michel, l’allora presidente della Camera di Commercio di Alessandria. Il museo è anche un invito a viaggiare, scoprendo e percorrendo un territorio forte di diversi musei dedicati alla storia del ciclismo, a cominciare da Castellania Coppi con la sua Casa Coppi (ma tutto il paese è un museo a cielo aperto), al gigantesco Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, al piccolo prezioso museo dedicato all’artigiano (anche astigiano) Guido Saracco detto Sarachet a Cerro Tanaro, che racconta il mestiere del costruttore di biciclette. Musei in rete. Da pedalare naturalmente.

Il Museo di Alessandria, ultimo nato in una terra di musei del ciclismo, vuole fare sistema e fare rete con tutti i musei e i luoghi della memoria che pedala. Questa rete si propone di far conoscere l’Alessandrino e il Monferrato con le sue eccellenze a tutti coloro che apprezzano cultura, storia, bellezza, natura, benessere e naturalmente gli sport all’aria aperta.

AcdB racconta storie di biciclette e di campioni, perché sul telaio del progetto-bicicletta corre la storia di una città e di un territorio. Da Giovanni Maino, artigiano capace di intuire il valore promozionale di una squadra-corse a Eliso Rivera, cofondatore del La Gazzetta dello Sport; dalle operaie della Borsalino (curioso che l’acronimo AcdB possa anche intendersi come Alessandria Città di Borsalino), sempre fotografate in sella alle inseparabili due ruote, al Circolo Velocipedistico Alessandrino (nato nel 1886) dalla rivalità tra il tortonese Giovanni Cuniolo detto Manina e l’astigiano Giovanni Gerbi, soprannominato il Diavolo Rosso, fino alle vicende dei campionissimi come Costante Girardengo, prima, e Fausto Coppi, dopo.

L’obiettivo è quello di promuovere, anche al di là dei confini provinciali, l’invenzione delle due ruote, per valorizzare un sistema italiano dei musei del ciclismo. Non a caso AcdB gode del gemellaggio ufficiale con il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo di Magreglio. Un filo intenso e spesso lega infatti i due musei che hanno scelto di condividere rassegne, eventi, scoperte creando i presupposti di una rete museale del ciclismo molto più ampia, che attraversa come la passione per la bicicletta tutto il nostro Paese.

DINASTIE DI CAMPIONI

AcdB vuole essere casa che omaggia dinastie di campioni. Per le famiglie Coppi, Girardengo, Carrea, Cuniolo, Malabrocca, Meazzo e per le famiglie dei giornalisti e dei cantori del ciclismo, con tante altre che fin dall’inizio hanno accompagnato con prestiti importanti il progetto.

ACDB PEDALA

per quel mondo che pensa bastino due ruote
per raggiungere gli infiniti luoghi del cuore,
nel cuore di alessandria è nato un luogo
dove si racconta di infinite ruote partite
verso le strade del mondo
La nostra ricerca (e la mostra prima e il museo dopo) hanno perciò riguardato il tentativo di ricostruire un mondo, sportivo ma anche produttivo – i campioni, i campionissimi, i loro gregari, le fabbriche di biciclette da loro realizzate – e anche un’atmosfera, un clima, che collegano la città di Alessandria a momenti fondamentali per la nascita di questo sport in Italia, senza trascurare né il primo definirsi di una dirigenza di livello nazionale e internazionale, né la nascita del giornalismo di settore.

PERCHÉ UN MUSEO DEDICATO AD ALESSANDRIA CITTÀ DELLE BICICLETTE?

Perché una mostra, prima, e un museo, dopo, dedicato ad Alessandria, città delle biciclette? Perché fino a oggi quello di Alessandria prima città e provincia a due ruote è rimasto un tema noto agli appassionati, ma poco sviluppato sul piano sociale. Un argomento che, invece, è di grande interesse, come dimostrano il sostegno e la condivisione progettuale che in questa circostanza sono pervenuti da parte di tanti soggetti come l’Amministrazione comunale di Alessandria, la Federazione ciclistica italiana, la FIAB, il Touring Club Italiano. Voglio ringraziare queste realtà, insieme ai molti partner pubblici e privati che hanno concesso sponsorizzazioni e patrocini, rendendo possibile l’allestimento, presso la nostra struttura di Palazzo Monferrato, di una mostra / museo che si presenta di particolare rilievo a livello nazionale.

Alla base del progetto vi è l’attenzione della Camera di Commercio per una promozione del territorio del Monferrato a tutto tondo: un impegno condiviso da molti soggetti pubblici e privati che, favorendo le migliori energie imprenditoriali locali, possa portare sviluppo, benessere e quel miglioramento della qualità della vita che può essere efficacemente perseguito anche grazie al riferimento a questo splendido mezzo a due ruote.

Il velocipede, introdotto dalla Francia in Italia nel 1867 dall’allora presidente della Camera di Commercio di Alessandria, Carlo Michel, è divenuto lungo l’arco di 150 anni un mezzo non solo di trasporto, ma anche un veicolo di energie attrattive per la nostra terra, le sue strutture, i suoi percorsi ciclo-turistici e le sue bellezze paesaggistiche, culturali e naturali.

Il museo non si limita a ripercorrere le vicende straordinarie dei campioni e campionissimi della nostra terra, ma dedica un’attenzione specifica al fatto imprenditoriale: a quel particolare genius loci che qui ha portato tanti sportivi a trasformarsi in imprenditori, e in particolare fabbricanti di biciclette, seguendo l’esempio di Giovanni Maino e della sua azienda, indiscussi protagonisti di quasi un secolo di attività al confine tra artigianato artistico e produzione industriale.

A tutti loro va il nostro omaggio, con uno sguardo retrospettivo fatto di orgoglio e consapevolezza, ma anche con la voglia di costruire un presente e un futuro non dimentichi delle nostre radici.

Gian Paolo Coscia
Presidente della Camera di Commercio di Alessandria

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ACDB MUSEO: 10 IDEE PER UN PROGETTO

Ovvero, la nostra idea per rendere vivo il Museo Alessandria Città delle Biciclette!Il 30 novembre 2017 è nato AcdB, il museo che racconta la storia riscoperta del legame tra una città, un territorio e la storia delle due ruote. AcdB vuole essere molte cose:

01

Un luogo di cultura: dove si racconta la storia delle due ruote, ma anche della città contemporanea e del suo sviluppo tra Otto e Novecento.

02

Un luogo del presente: lo slogan “dentro la memoria, verso il futuro” è un programma di lavoro e deve trovare corrispondenza nelle formule espositive di un museo moderno che tiene conto ad esempio della multimedialità.

03

Un museo sempre nuovo: attraverso il ricorso al principio di rotazione delle opere. E un racconto circolare: che rende onore a tutti i protagonisti delle storie di biciclette.

04

Un luogo dove si vive e si sperimenta il principio dello sport inclusivo e si usa particolare attenzione al tema dell’accessibilitá museale, non solo per vivere una passione sportiva, ma per esercitare una responsabilità sociale.

05

Un museo (e un sito) dedicato a un pubblico di appassionati non solo italiani.

06

Un museo che faccia rete effettiva con gli altri musei del territorio (Museo dei Campionissimi e Casa Coppi) e anche con quelli italiani di settore (a partire dal Museo del Ghisallo a Magreglio, con cui è gemellato). Un punto del circuito Piemonte Musei e Lombardia Musei.

07

Un luogo che cerchi un rapporto privilegiato con le scuole, dove le visite guidate diventano occasione “di trasferimento” di passione: per un mestiere, per un’arte, per un messaggio di socialità.

08

Un centro di ricerca e documentazione e non solo, un’esposizione di biciclette e cimeli.

09

La sede di eventi qualificati, con una programmazione annuale per fare vivere il Museo in un contesto culturale vivo e che pedala

10

Un museo che si propone come un’eccellenza e un punto di richiamo del Monferrato turistico e culturale, in collegamento con i progetti di sviluppo collegati.
Per questi obiettivi ci siamo messi al lavoro. Saremo all’altezza? Per intanto, pedaliamo…

Roberto Livraghi
Direttore del Museo Alessandria Città delle Biciclette
Un progetto di Camera di Commercio di Alessandria

Le stanze dei ricordi 

Le mostre virtuali

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