ALESSANDRIA CITTÀ DELLE BICICLETTE
pedala nei dintorni
UN MONDO DA PEDALARE
Non dobbiamo condannare alla decadenza il ciclismo, e con esso la bicicletta, per nostra sospirosa datatissima nostalgia dei tempi andati, quando nel nostro Strapaese si pensava che il villaggio agonistico italo-franco-belga fosse il mondo. Non dobbiamo essere soltanto italiani, quando c’è un mondo da pedalare.
Gian Paolo Ormezzano al Museo Alessandria Città delle Biciclette
UN PIEMONTE DA SCOPRIRE
Se c’è un luogo da cui partire per vivere storie emozionanti qui, proprio dal Museo AcdB, sei sulla rotta giusta.
Lo scoprirai in bicicletta attraverso itinerari semplici sui sentieri o sulle strade mappate con percorsi più impegnativi lasciandoti guidare dalla storia o seguendo i consigli di un portale itinerando: www.piemontebike.eu.
Troverai in ogni caso il tuo tracciato ideale. Lo sceglierai fra quelli geo-tematici presenti nel sito che è stato realizzato da Alexala con la Regione Piemonte e delle Agenzie Turistiche Locali oppure girovagando con tranquillità da solo su strade poco trafficate.
Troverai la tua strada e lei ti racconterà un Piemonte da pedalare davvero alla portata di tutti, che invita alla riscoperta della pace mistica di santuari e cappelle votive incastonati in boschi secolari, del lento scorrere di torrenti e fiumi, lungo vallate dalla linee morbide su cui affacciano colline ricche di vigneti e di frutteti fino alle valli montane piemontesi con paesaggi più impervi.
Oltre alla storia, c’è il paesaggio, c’è la natura, c’è la contemplazione di un mondo che è peccato non pedalare.
Terra del ciclismo
Se si vuole pedalare fra tre luoghi della memoria che omaggiano biciclette e campioni in un territorio che ha il ciclismo nel suo Dna, fra Novi Ligure, Castellania e Alessandria ci sono, nell’ordine, il Museo dei Campionissimi (Coppi e Girardengo), quello dedicato a Fausto Coppi nella sua città natale e il Museo AcdB (acronimo per Alessandria città delle biciclcette) che racconta la storia della prima bici giunta in Italia ad Alessandria nel 1867.
Poi, tutti con il naso all’insù, senza esagerare – Colli Tortonesi – ecco Castellania Coppi, ecco Casa Coppi. Un museo a cielo aperto. Un luogo che pedala nella memoria. Unico e mistico come deve essere il paese natio di Fausto e Serse Coppi.
IL MUSEO DEI CAMPIONISSIMI
Non esiste città al mondo che abbia dato i natali a tanti personaggi di importanza nazionale ed internazionale nello sport del ciclismo come Novi Ligure e proprio qui si trova il Museo dei Campionissimi, dedicato alla storia della bicicletta e del ciclismo, ispirandosi ai protagonisti da cui prende il nome dei Campionissimi: Costante Girandengo e Fausto Coppi.
Inaugurato nel 2003, il museo è stato allestito all’interno di un capannone industriale di inizi ‘900 accanto al centro della città. Una speciale “pista” centrale divide e organizza lo spazio espositivo con 40 biciclette che raccontano l’evoluzione tecnica del mezzo, dal primo esemplare in legno fino a quelle in fibre di carbonio.
Non manca un tributo ai Campioni del ciclismo, con la Maino di Girardengo e le Bianchi di Coppi ma anche la bici di Giovanni Gerbi, il mitico “diavolo rosso” e pioniere del Giro d’Italia, e poi le Legnano di Bartali e Massignan, le Bianchi di Gimondi e di Pantani, fino alle specialissime realizzate per i record di Moser e la bicicletta da corsa Specialized con cui Mario Cipollini vinse i mondiali nel 2002.
Mentre si visita il museo, le più grandi imprese sportive raccontate da filmati d’epoca scorrono su megaschermi e proprio in quest’area trova spazio anche una curiosa esposizione delle biciclette dei mestieri.
Ma la storia del ciclismo è anche una storia in rosa che parte dai personaggi mitici come Alfonsina Morini–Strada il “diavolo in gonnella”, fino alle più moderne campionesse del XXI secolo come Edita Pucinskaite.
CASA COPPI
Castellania, la capitale morale del ciclismo mondiale, è un museo a cielo aperto con suggestive grandi immagini che, in ogni angolo del piccolo borgo antico, rendono omaggio al suo figlio prediletto.
Casa Coppi, riaperta il 2 gennaio 2000 come museo degli affetti e dei ricordi, racconta la storia di Fausto Coppi, del ragazzo, dell’uomo, del campione. Camminare nelle sue stanze, vedere le sue cose, respirare quell’aria.
Una emozione intensa che arriva al cuore e rinnova, passo dopo passo, il ricordo palpabile e struggente di un atleta mirabile conosciuto e venerato in ogni angolo del mondo: il Campionissimo, lui solo e per sempre.
Il libro della vita ha scritto per Fausto Coppi pagine inarrivabili di imprese e vittorie, di sofferenza e tragedia, di amicizia e rispetto, che hanno superato i confini dello sport per diventare leggenda e devozione.
Candido Cannavò, direttore de La Gazzetta dello Sport al quale Castellania ha dedicato la piazza del Mausoleo di Fausto e Serse Coppi, scrisse: Casa Coppi è un atto di amore e di cultura. Qui la polvere del tempo diventa borotalco, non copre i ricordi ma custodisce i luoghi della memoria, per i nostalgici che vogliono ricordare ed i giovani che vogliono sapere.
Castellania è un santuario di emozioni intense. Il Mausoleo con le urne della terra raccolta su cime leggendarie (Aubisque, Galibier, Izoard, Stelvio); la statua in bronzo, opera dello scultore Volterrano Volterrani per le Olimpiadi di Roma del 1960 e donata da Giovanni Malagò presidente del CONI; il Centro Documentazione con la biblioteca titolata a Gino Bailo, biografo del Campionissimo.
Il 2 gennaio è giorno sacro per il ciclismo. La S. Messa in suffragio della morte del Campionissimo è occasione di pellegrinaggio.
L’ultima domenica di giugno, con la ciclostorica LaMitica, si rinnova la storia di campioni, biciclette e valori che non tramontano mai.
Un Piemonte da scoprire in bicicletta
ALESSANDRIA PEDALA
Da Carlo Michel a Giovanni Maino, dalle Borsaline al Circolo Velocipedistico Alessandrino, dalla rivalità tra il tortonese Giovanni Cuniolo detto Manina e l’astigiano Giovanni Gerbi, soprannominato il Diavolo Rosso, fino alle vicende di campionissimi come Costante Girardengo e Fausto Coppi: la storia ancora tutta da raccontare del ruolo nevralgico del Monferrato, tra Alessandria e Asti, nelle origini del mito della bicicletta e nelle innumerevoli vite che ha avuto da allora.
Questo territorio, infatti, con le sue strutture, prime tra tutte il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure e il compendio di Fausto Coppi a Castellania, con i percorsi cicloturistici di collina e di pianura, con le manifestazioni ciclo-storiche e soprattutto con la presenza di un ampio numero di appassionati, può proporsi credibilmente per raccontare la straordinaria storia degli inizi e dell’affermazione dello sport delle due ruote in Piemonte e in Italia.
LE STRADE DEI GREGARI
Sono a volte sterrati, strade lente, percorse soprattutto da bici e pedoni. Sono colline e pianure, dolci colline e profumo di mare, dove il Piemonte punta verso la Liguria.
Sono le strade del Tortonese, della Valle Scrivia, del Basso Piemonte. Sono le strade del Mito, Fausto Coppi, e il fascino di quei paesi tranquilli percorsi in lungo e in largo dai Campionissimi della bici, prima Girardengo, poi Coppi. E dai Gregari.
Come Sandrino Carrea di Cassano Spinola: uno per tutti. Sono questi i luoghi da scoprire e vivere in giro per turismo. Segnano il passo di escursionisti e ciclisti, attratti dalla natura in perfetta simbiosi con lo scorrere della ruota e l’insistere della pedalata. Luoghi di campi di grano e papaveri. Di vigne di Timorasso e Barbera che si inerpicano puntando ad un campanile.
NON SOLO COLLINE
Un Piemonte da pedalare davvero alla portata di tutti e invita alla riscoperta della pace mistica di santuari e cappelle votive incastonati in boschi secolari, del lento scorrere di torrenti e fiumi, lungo vallate dalla linee morbide su cui affacciano colline ricche di vigneti e di frutteti fino alle valli montane piemontesi con paesaggi più impervi.
La pace delle risaie che specchiano il sole e le nuvole, la suggestione della storia dei castelli arroccati sulle cime dei colli. Per chi ama l’arte e la pittura, è imperdibile il binomio Castellania-Coppi e Volpedo-Pellizza, pedalando fra due miti che hanno reso famoso in tutto il mondo il territorio piemontese.
LAMITICA SALITA DELLA RAMPINA
Qui le strade sono mitiche in tutti i sensi. Sono le strade lungo le quali si allenavano i Campionissimi – l’Airone Fausto Coppi – ma anche il fratello Serse, e prima ancora Costante Girardengo con molti altri ciclisti eroici dei Colli Tortonesi che hanno scritto un’epopea del ciclismo d’un tempo. Fra gli itinerari più suggestivi proposti da Piemontebike.eu ve ne è uno da Novi Ligure a Castellania, che attraversando appunto i Colli Tortonesi ripercorre la via che conduce al pase natio dei Coppi. A Castellania e ritorno su Novi.
Si parte dal Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, tappa obbligata per coloro che amano la storia della bicicletta. Passa per Villalvernia, Paderna, Villaromagnano e invita a sperimentare la famosa, anzi mitica, la salita de La Rampina subito dopo aver superato Villaromagnano. Questo tratto di strada bianca caratterizza appunto la ciclostorica LaMitica che parte e arriva ogni anno proprio a Castellania.
ITINERARI DAVVERO MITICI
Sul solco tracciato dalle ruote del ciclismo eroico, c’è un angolo di Piemonte in cui si viaggia in bici fra pianura e collina, grazie ai percorsi geomappati della sezione alessandrina di www.piemontebike.eu.
Una suggestiva proposta turistica in un paesaggio mozzafiato, fra arte e sapori, fra i bric e foss di Alessandria e del Monferrato patrimonio dell’Unesco, racconta un angolo di Piemonte ancora a misura d’uomo, racconta di un turismo lento, un turismo in bici per tutti, esperti e non, da soli o in compagnia, addirittura in famiglia.
Una suggestiva proposta che viaggia nella scia e a ruota dell’eredità vincente dei grandi campioni del passato, Giradengo e Coppi. Ma non c’è bisogno di essere campionissimi per godere dello spettacolo e delle proposte turistiche che si snodano lungo le strade e le colline di questo Basso Piemonte. Ce n’è per tutti i gusti, dagli itinerari semplici sui sentieri, alle strade mappate con percorsi più impegnativi al richiamo de LaMitica, ciclostorica di fine giugno evento dai mille risvolti.
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LA MONSTERRATO
La Monsterrato Strade Bianche è un progetto ASD Bike Comedy Club che da alcuni anni promuove il Territorio con la passione che ci vuole per frequentare questi eventi speciali. Che ci portano indietro nel tempo. La Monsterrato non è solo una ciclostorica, è un modo di vivere la passione per le bici d’epoca e vintage, ma anche il gravelbike, e le proposte di mtb ed e-bike tra colline, castelli e strade bianche del Monferrato casalese ed astigiano patrimonio Unesco per il paesaggio vitivinicolo e gli infernot. Quattro sono i percorsi proposti dalla Monsterrato: da 35 a 180 km. La scelta va dal Breve di km 35, al Medio di km 70, al Lungo di km 110 alla Randonnée di km 180 circa. Continui saliscendi collinari ti immergono in un piccolo grande mondo antico, con numerosi settori di strade bianche care a Girardengo, Gerbi e Cuniolo.
info utili
Percorsi di Piemontebike
Piemontebike invita alla scoperta del turismo lento in bicicletta, con bici proprie o messe a disposizione, servizi navetta e, per chi lo desidera, la calda ospitalità delle strutture (B&B, agriturismi, hotel di charme, ecc.) con servizi pensati per gli amanti della bici e del turismo lento a due ruote.
Lasciati guidare
Prendendo spunto dai percorsi geomappati del portale regionale Pimeontebike.eu c’è anche la possibilità di prenotare una gita in bicicletta guidata, attraverso percorsi personalizzati e soprattutto avvalendosi di guide esperte capaci di fare apprezzare e scoprire i paesaggi e le bellezze d’arte, oltre che naturali, e i prodotti enogastronomici tipici, in un emozionante viaggio su strade mitiche, non senza qualche fuori tracciato davvero imperdibile.
È un’idea che arriva dalle strutture ricettive bike friendly che fanno parte del circuito di Piemontebike.eu e che propongono una suggestiva fruizione del territorio su due ruote.
Noleggio bici
Escursionisti, trekkers, cavalieri qui troveranno strade e piste per le loro …zampe!
Gli appassionati del ciclismo saranno accolti da centinaia di chilometri di itinerari, sia che scelgano i percorsi veloci lungo le strade, sia che amino arrampicarsi tra le colline e l’Appennino: non potranno comunque farsi mancare una “tappa” a Acdb Museo della bicicletta di Alessandria, al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure o alla Casa di Fausto Coppi