La Federazione Ciclistica Italiana accoglie con entusiasmo l’idea di trasformare la mostra inaugurata ad Alessandria per celebrare i 200 anni dalla nascita della draisina nell’esposizione permanente “Alessandria Città delle Biciclette” ed è onorata di concedere il Patrocinio ufficiale.
Un nuovo Museo si aggiunge al patrimonio del movimento ciclistico italiano, che non teme confronti al mondo per l’attenzione e la cura dedicate alla Storia, alla Memoria e alla Cultura delle due ruote.
Al di là della ricorrenza dei 200 anni, l’iniziativa coincide con la riscoperta della bicicletta come mezzo ecologico ed economico per la mobilità sostenibile e grande risorsa per lo sviluppo del turismo sportivo.
Con questo Museo, Alessandria diventa il fulcro della rete di musei storici del Piemonte, che offrono ai visitatori e agli appassionati la possibilità di compiere un viaggio nel cuore del grande ciclismo, dall’età epica ai nostri giorni, collegandosi direttamente al Museo dei Campionissimi di Novi e alla Casa Coppi di Castellania.
Lungo questo itinerario si dipanano anche numerose collezioni private e il piccolo Museo creato nella Stazione Ferroviaria di Rocchetta Cerro Tanaro, intitolato a Guido «Sarachet» Saracco, costruttore di biciclette, musicista, inventore e poeta dialettale.
Il progetto espositivo del nuovo museo alessandrino si sviluppa in aree tematiche. Un modo innovativo di leggere la storia della bicicletta e del ciclismo seguendo un percorso
spazio-temporale organico.
Si parte dall’area dedicata all’imprenditore Carlo Michel, tra i primi a portare in Italia il velocipede che ha dato origine alle prime gare organizzate dal Circolo Velocipedistico Alessandrino.
Poi si passa alla nascita del giornalismo sportivo con la sezione dedicata ad Eliso Rivera, cofondatore con Eugenio Costamagna della Gazzetta dello Sport. Seguono l’azienda Maino, definita la “Ferrari della Bicicletta”, l’area dei Campioni e Campionissimi
piemontesi: Cuniolo, Gerbi, Giradengo e Coppi, la storia della bicicletta artigianale ad Alessandria, bici e società, documentazioni e video, fino alle news entry, aperta ai nuovi apporti e prestiti di cimeli.
Insomma, il filo di un racconto coerente che i visitatori, ciclisti, cicloamatori, semplici appassionati possono seguire e vivere dall’interno con tutti i cinque sensi.
L’ambizione dichiarata è di estendere oltre i confini provinciali e regionali la mappa, nella prospettiva di realizzare un’autentica rete nazionale dei Musei di settore.
Questa rete potrebbe integrare il Piano delle ciclovie turistiche previsto dalla nuova legge sulla ciclabilità con percorsi storico-culturali e conoscitivi legati alla cultura della bicicletta come strumento di crescita sociale, civile ed economica del Paese.
La Federazione è pronta a fare la sua parte al fianco delle istituzioni e delle realtà associative del territorio.
Renato Di Rocco